Nel mondo moderno, dove le comunicazioni corrono sempre più veloci ed i social diventano dei veri e propri strumenti di divulgazione, occorre sempre analizzare a fondo i contenuti, le fonti e le prove d’efficacia.
Nel 2018, L’American College of Surgeons Committee on Trauma (ACS COT) e L’American College of Emergency Physicians( ACEP) hanno espresso un parere favorevole all’uso clinico del REBOA; nel 2019, in seguito a valutazioni sulla sicurezza del paziente e l’efficacia della manovra, in ambito civile, le indicazioni sono state riviste ed aggiornate, attraverso un comunicato congiunto dell’ American College of Surgeons (ACS), dellla National Association of EMS Physicians (NAEMSP) e della National Association of Emergency Medical Technicians (NAEMT).
In sintesi, è stato rivisto il campo d’azione della manovra, i criteri di sistema necessari ad attivare tale procedura ed i tempi d’impiego.
I passaggi salienti del documento citato sono i seguenti:
“Il REBOA non è privo di rischi significativi. L ‘occlusione dell’ aorta provoca un’ischemia tissutale seguita da lesioni da riperfusione, predisposizione a disfunzione d’organo e collasso cardiovascolare. Inoltre, sono state riportate diverse complicazioni tecniche che hanno avuto un impatto sulla perfusione degli arti inferiori. Di conseguenza è fondamentale un’adeguata selezione dei pazienti per bilanciare i potenziali rischi e benefici dell’uso di REBOA. Data la natura tempo-dipendente di questo intervento, la rete di soccorso che deve circondare questa procedura è assolutamente vitale al fine di ridurre al minimo i ritardi nel controllo definitivo delle emorragie.”
“Prima dell’avvio di un programma REBOA, è necessario valutare attentamente le capacità del Centro Traumatologico di riferimento e di tutto il sistema di soccorso. I sistemi di soccorso dovrebbero essere ottimizzati per garantire un rapido accesso al controllo definitivo delle emorragie. Dovrebbero quindi essere sviluppati protocolli precisi per definire l’uso del REBOA e riesaminare il rispetto di tali protocolli ad intervalli regolari. I sistemi che non possono garantire un controllo definitivo delle emorragie entro i tempi stabiliti non devono implementare il REBOA.”
“A causa delle limitate prove di efficacia, l’adozione del sistema REBOA in ambiente extraospedaliero non è raccomandato. Il ritardo nel trasporto e nel controllo definitivo delle emorragie è assolutamente pericoloso per la vita del paziente e tutta l’attenzione dovrebbe rimanere focalizzata su un trasporto rapido e una rianimazione efficace in itinere, verso la sede del trattamento definitivo.””Questo documento non fornisce alcuna raccomandazione circa l’uso in ambito militare del REBOA, le cui linee guida sulla gestione del traumatizzato sottendono al Joint Trauma System del DoD.”
Per visionare il documento completo visitare:https://tsaco.bmj.com/content/tsaco/4/1/e000376.full.pdf